La targa by Andrea Camilleri

La targa by Andrea Camilleri

autore:Andrea Camilleri
La lingua: ita
Format: azw3
editore: Rcs
pubblicato: 2011-03-14T23:00:00+00:00


Quattro.

Fu chiaro, priciso e conciso.

«Camerati!» principiò. «Mi rifaccio alle parole or ora dette dal camerata consigliere Butticè, e che tutti voi quindi avete ben presenti, e cioè che Emanuele Persico sia stato l'assassino di un fascista. Orbene, la domanda che rivolgo a tutti noi è questa: come siamo venuti a conoscenza di quest'ipotetico episodio? Rifletteteci.» Fici 'na pausa, talianno a uno a uno a tutti quelli che stavano nella sala. Po' arripigliò.

«La risposta a questa domanda non può essere che una e una sola: attraverso un manifesto vigliaccamente anonimo. Sì, sottolineo vigliaccamente anonimo, perché chi si trincera dietro l'anonimato è un vile individuo che non ha il coraggio di manifestare apertamente le proprie opinioni e che nell'Italia fascista, fatta di gente coraggiosa e leale, non può e non deve trovare ascolto. Ma una parte di noi, purtroppo, a quel manifesto ha immediatamente creduto. Una parte di noi, senza stare a pensarci due volte, ha scelto di prestar fede alle vili insinuazioni di un anonimo piuttosto che ricordare come in ogni momento della sua lunga esistenza Emanuele Persico sia stato per tutti un luminoso, incrollabile esempio di vita e pensiero fascista. Mi dispiace dirlo, ma anche il camerata Federale pare che si sia scordato dell'opera quotidiana e indefessa che il camerata Persico ha svolto per la difesa della nostra santa rivoluzione fascista. Io perciò mi oppongo a che la targa sia rimossa e che venga revocata la pensione alla vedova senza aver prima promosso un'accurata indagine su come andarono veramente i fatti di quella notte a Marsiglia. Ci vogliono prove concrete, risultanze certe, assolute, incontrovertibili, prima di esprimere un giudizio di condanna su Emanuele Persico. Vi preannunzio perciò che scriverò una lettera aperta al Segretario del partito che farò pubblicare sul "Giornale di Sicilia".» E s'assittò.

Tutti s'agitaro a disagio, le cose si stavano mittenno malamenti, nisciuno s'aspittava che il profissori arrivasse ad attaccali a 'n'autorità come il Fidirali.

Taliaro a Cocò che di certo avrebbi fatto la spia. 'Nveci Cocò stringi la mano a Larussa, facenno vidiri che stava dalla so' parti.

Il Podestà Lanzetta s'asciucò il sudori della fronti e detti la parola al consiglieri Bonavia che l'aviva addimannata.

Bonavia fici tri proposte pricise.

La prima era che l'indagini addimannata dal profissori Larussa annava fatta. L'incarrico era da affidali ad Agatino Muscariello, stimato storico locali, che dal j orno dei funerali di don Manueli travagliava a un libro, Vita esemplare di un fascista: Emanuele Persico, che sarebbi stato pubblicato a spisi del Comune.

La secunna era che il prefissoli non doviva scrivili la littra aperta, ma che tutto il consiglio doviva mannare 'na littra al Fidirali prigannolo di sospinniri la richiesta di revoca della pinsioni alla vidova in attesa delle conclusioni dell'indagini.

La terza e urtima arriguardava un piccolo cangiamento della scritta nella targa.

Mentri le primi dù proposte vinniro approvate all'unanimità per acclamazioni, la terza suscitò 'na discussioni che durò a longo.

Alla fini faticosamenti si trovò un accordo.

Fu accussì che dù jorni appresso i vigatisi potirono leggili la nova targa: «Via Emanuele Persico - Provvisoriamente caduto per la causa fascista».



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